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Visita alla CA.S.A. “Casa di Solidarietà e Accoglienza”

A cura di Torre Eliana

 All’interno del progetto “A scuola di Costituzione”, il 29 marzo 2019, la classe IV A del Liceo Scientifico “E. Medi” ha visitato la CA.S.A. “Casa di Solidarietà e Accoglienza” di Barcellona P.G.  fondata nel 1986 da Don Pippo Insana. Inizialmente la struttura aveva sede in via Scinà e, successivamente, grazie al finanziamento di alcune banche, si è trasferita nella zona storica di Pozzo di Gotto. L’associazione è nata come spazio di accoglienza e comprensione per i detenuti dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario “Madia” sottoposti a misure di sicurezza alternative alla detenzione oppure  beneficiari di permessi che  permettevano loro  di trascorrere ore all’esterno dell’istituto psichiatrico ai fini della reintegrazione nella società.

All’interno dell’O.P.G. le condizioni dei detenuti non erano delle migliori; tra l’altro, esistevano i letti di contenzione sopra i quali essi venivano legati denudati nei momenti di crisi di particolare entità.     

La Legge Basaglia (n.180 del 1978), promossa dallo psichiatra veneziano Franco Basaglia, stabilì la chiusura  degli ospedali psichiatrici e giudiziari e permise l’abbattimento delle barriere. Così il “Madia”, che poteva ospitare fino a 400 reclusi, si è trasformato in una casa circondariale che, ancora oggi, ospita 86 persone con  varie patologie mentali.

Dal 2014 la struttura è a disposizione per la “messa alla prova” al fine di consentire ai soggetti che non hanno pericolosità sociale, che hanno commesso reati non gravi di espiare la loro pena attraverso lo svolgimento di lavori di pubblica utilità.

Oggi l’associazione accoglie, su richiesta del Dipartimento di Salute Mentale e dei Servizi Sociali, coloro che soffrono di patologie mentali più o meno gravi per aiutarli a superare le difficoltà, partendo dal principio secondo cui  ogni forma di disturbo può essere gestita con consapevolezza cercando di abbattere i pregiudizi. <<Le etichette della società - proferisce uno dei volontari - sono di ostacolo allo sviluppo della vita umana personale. L’obiettivo dell’associazione non è di sostituirsi all’istituzione pubblica, ma di offrire supporto grazie allo svolgimento di attività quotidiane.  Ad esempio è possibile cucinare, curare il giardino ed in futuro si potrà anche partecipare ai corsi di sartoria ed informatica>>.                                                                                                                          In occasione della visita, gli alunni della classe hanno avuto modo di conoscere Diego, 22 anni, il quale si reca all’associazione per confrontarsi con gli altri e superare un periodo complicato della sua vita  ed  Alfio, il quale alloggia nella struttura da sette anni e si occupa della cucina.

L’associazione  aderisce ad alcuni progetti per partecipare a bandi pubblici e ricevere convenzioni.                                                                                        

Circa 15 volontari si occupano della gestione della CA.S.A. in cui alloggiano stabilmente due persone e occasionalmente vengono in visita sei detenuti che offrono servizio sociale.

I volontari hanno confermato che raramente si sono create situazioni spiacevoli che hanno costretto i magistrati a revocare i permessi. Tutti  definiscono la loro esperienza  positiva ed entusiasmante, sono proprio loro la principale forza lavoro.

Vista dal di fuori, una realtà di questo genere può fare  paura. Invece, l’attività di volontariato all’interno della CA.S.A.  è un’esperienza accessibile a tutti coloro che vogliono arricchire  il loro “io”.  A tal proposito, Padre Pippo Insana ha detto agli allievi  presenti che “si può”.

In conclusione, Padre Pippo afferma che con questo progetto vuole dare fiducia a tutti i giovani affinché diventino soggetti attivi di una società nuova.

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